Linked Open Data per i beni culturali

Nei precedenti post abbiamo dedicato ampio spazio alla descrizione delle tecnologie Linked Data e ai benefici della loro applicazione ai dati della Pubblica Amministrazione.

Il nostro impegno di fare “linked data per davvero” si rivolge non solo ai dati relativi ai contratti pubblici, ma anche alla gestione delle informazioni provenienti dal mondo dei beni culturali, grande fonte di conoscenza fin ora gelosamente custodita, oggi messa a disposizione dagli enti che sentono sempre di più l’esigenza di preservare, valorizzare e incrementare la visibilità dei loro dati.

I Linked Data creano le premesse per un accesso alle risorse culturali unificato, qualificato e controllato, che agevola l’utente nelle ricerche e nella scoperta di ulteriori contenuti; infatti, la specificità delle relazioni tra i dati, arricchiti semanticamente, interpretabili e trattabili dalle macchine, rende possibile l’aumento del loro potenziale informativo e l’interoperabilità con altri dataset, obiettivo per cui è indispensabile che i dati vengano rilasciati in formato aperto.

Le biblioteche, ad esempio, hanno sempre prodotto una grande quantità di dati di qualità, fortemente strutturati, rispondenti a regole standard, predisposti per essere tradotti secondo le pratiche LOD e per creare reticoli di conoscenza sempre più ampi e significativi in rete.


A tal proposito abbiamo sviluppato insieme al Coordinamento delle Biblioteche Speciali e Specialistiche dell’area metropolitana di Torino, in collaborazione con la Regione Piemonte, il progetto CoBiS LOD che mette a disposizione dell’utente su un’unica piattaforma online dati catalografici appartenenti a sei biblioteche diverse e provenienti da quattro diversi software gestionali come Clavis, ErasmoNet, SBNWeb, BiblioWin. 

 

Fonti  eterogenee di dati vengono collegate tra loro per mezzo di tecniche LOD; dati di natura diversa,  provenienti dai cataloghi delle biblioteche risultano interlinkati tra loro e con fonti esterne, come Wikidata e VIAF, contribuendo alla creazione di una sempre più estesa rete globale di conoscenza, basata su dati d’autorità. 

 

Valore aggiunto conferito alle informazioni dai LOD

Le informazioni provenienti da fonti diverse vengono atomizzate in singoli elementi strutturati, dotati di significato semantico e collegati tra loro attraverso il modello RDF e le ontologie; questi dati confluiscono su un portale di conoscenza unico, liberamente interrogabile da studenti, ricercatori o semplicemente internauti curiosi che hanno a disposizione sulla piattaforma percorsi informativi stabiliti o la possibilità di effettuare una ricerca autonoma.

 

Ulteriore esempio della nostra collaborazione per l’applicazione delle tecniche LOD è il progetto LCA – Leibniz’s Correspondents and Acquaintances, iniziativa della società italiana di studi di Leibniz,  il cui scopo è la redazione di un dizionario online di corrispondenti e conoscenti collegati a Leibniz da relazioni intellettuali, politiche e religiose, intrattenute in varie parti dell’Europa.

Dalle lettere emergono informazioni importanti a riguardo, utili per tracciare un’ampia rete intellettuale di relazioni tra soggetti diversi.

 

 

Analogamente il nostro impegno è rivolto al catalogo degli strumenti musicali del Museo del Paesaggio Sonoro, che fa riferimento alle regole di Febo Guizzi per la catalogazione degli strumenti musicali, utilizzato come modello per i metadati per una corretta e quanto più completa descrizione. L’obiettivo è la conversione delle informazioni in Linked Open Data.

Il nostro lavoro per i beni culturali è in continuo progresso, nasce dal grande interesse di alimentare la rete globale della conoscenza libera, fruibile da tutti, in qualsiasi momento e in qualsiasi posto: per questo quotidianamente noi mangiamo dati, li gestiamo, li analizziamo, li strutturiamo, li valorizziamo, li colleghiamo e li diffondiamo.