Lo sapevate che il Blue Monday è una fake news? Quante volte ne avete sentito parlare? Perché?

Una trovata pubblicitaria dell’agenzia viaggi Sky travel che nel 2005 rende nota la notizia dell’algoritmo che calcola il giorno più triste dell’anno (un lunedì di gennaio), al fine di indurli a superarlo prenotando una vacanza; della notizia, scientificamente smentita, puntualmente si riparla ogni anno al fine di rilanciare prodotti nel periodo post natalizio.

Siamo immersi in un contesto in cui la presenza informativa è molto forte, televisione, siti web, social ci bombardano di notizie come queste e spesso la vita frenetica e l’esigenza di trovare risposte in modo veloce ci sottrae tempo per riflettere sulla veridicità di ciò che stiamo ascoltando o leggendo.

In rete ci sono tantissime informazioni, ma sappiamo riconoscere la verità? Qual è l’atteggiamento da assumere?

Wikipedia e open data sono una soluzione

community

In questo contesto informativo sempre più minacciato dalle fake news, le piattaforme Wiki e i dati aperti costituiscono un valore aggiunto grazie al senso critico e alla scrupolosa ricerca delle fonti da parte dei membri della community, che ad esempio su Wikipedia popolano di conoscenza la piattaforma in modo condiviso e liberamente accessibile. Per citare un’altra piattaforma, ad esempio, anche su Wikidata le informazioni considerate maggiormente attendibili sono corredate da link di riferimento.

Nel caso di Wikipedia, enciclopedia libera e collaborativa in rete, si tratta di una fonte secondaria, infatti tutte le informazioni riportate dovrebbero essere supportate da articoli e fonti ufficiali considerate attendibili (ce ne sono anche alcune non ritenute più idonee come ad es. il caso del Daily Mail rimosso nel 2017 dalla lista delle fonti attendibili); è un buon supporto per non farsi ingannare a primo impatto da eventuali fake news, grazie alla varietà delle fonti che cita e alla quantità di contenuti open che permettono a tutti di ampliare la conoscenza personale.

In passato additata come non attendibile per la presenza di qualche informazione non corretta, in realtà avendo sempre avuto un metodo per contrastare le fake news, non è stata particolarmente colpita dal fenomeno nel momento in cui è diventato più forte, grazie al lavoro della community che ne controlla le voci.

Le 7 regole Wikipedia per un uso corretto delle fonti

In un contesto in cui i software sono in grado di produrre articoli verosimili anche su argomenti scientifici, sconfiggere le fake news è un compito esclusivamente umano.

Seguire ad esempio le regole indicate da Wikimedia sull’uso delle fonti, necessarie per produrre una voce, possono essere degli ottimi indicatori generali per individuare notizie fake. Analizziamo le regole:

  • Non tutte le fonti sono uguali: è importante saper valutare fonti valide, tenendo conto di diversi aspetti.
  • Una fonte non è affidabile per tutto: in base al dominio dell’argomento, la fonte primaria è sempre la scelta migliore.
  • Una fonte non è affidabile solo perché ne parlano in tanti: non importa quanto sia popolare, conta il giudizio positivo degli esperti di quel dominio specifico.
  • Una fonte può riportare fatti e opinioni, ma spesso li mischia: è importante distinguere i fatti dalle opinioni, valutando “chi sta dicendo cosa”, un giudizio personale può essere citato solo specificando che si tratta di un’opinione.
  • Se ci sono fonti entrambe valide ma contrastanti, occorre presentarle tutte, ciascuna con uno spazio corrispondente al consenso che hanno: una fonte considerata valida da più esperti ha maggiore rilevanza rispetto un’altra fonte ritenuta valida da un minor numero di esperti.
  • Controllare attentamente i numeri, ogni dato deve avere un riferimento preciso.
  • Attenzione allo stile di scrittura: dubita dei contenuti che riportano troppi errori di battitura o di grammatica.

wikipedia

Non si tratta di un metodo scientifico, ma di indicatori che consentono, attraverso verifiche incrociate delle informazioni, di dar credito alle notizie: oggi è diventato difficile evitare del tutto il rischio di imbattersi in fake news, ma è possibile smascherarle adottando un atteggiamento critico.

Inizialmente nato come scherzo o per ottenere visibilità, il fenomeno di pubblicare fake news sul web si è ingigantito per la semplicità con cui è possibile rilanciare sui social titoli clamorosi.

Per frenare quello che si è trasformato in un problema serio e ostacolare la diffusione di notizie false arrivano indicazioni anche dal mondo social: Facebook ha aderito all’iniziativa dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per contrastare la disinformazione e si sta impegnano nel monitorare gli articoli che vengono pubblicati.

Inoltre, condivide con gli utenti dei suggerimenti per combattere questo fenomeno, indicando degli elementi da sottoporre a verifica come i titoli, l’autore, gli URL, le fonti citate, la formattazione, foto e immagini, le date, verificare l’esistenza di altre testimonianze riguardo il contenuto e chiaramente verificare che la fonte non si occupi intenzionalmente di trattare ironicamente i contenuti pubblicati.

Assumere un atteggiamento critico in generale è utile, che sia sul web oppure no, per non dar credito alla prima cosa che viene detta in un giornale o in televisione; in rete si è più soggetti a trovare notizie false vista la quantità di informazioni, ma il vantaggio che offre il web è che allo stesso tempo fornisce lo strumento per trovare la soluzione e capire se una notizia è attendibile oppure no.

Il motore di ricerca è il luogo da cui partono le nostre indagini sull’argomento di interesse, ma su che base vengono restituiti i risultati? attenzione al ranking!

Infatti, i risultati vengono restituiti per popolarità, non per qualità o veridicità e non sempre la più popolare è la notizia più attendibile; è anche possibile che in base alla tendenza usuale delle nostre ricerche, il motore di ricerca restituisca risultati personalizzati, mettendo quindi in evidenza la stessa tipologia di siti creando un effetto bolla.

Per evitare che questo accada il consiglio è quello di fare ricerche approfondite e diversificate, valutando varie fonti (seguendo il metodo che abbiamo analizzato) e confrontando i dati raccolti per trarne le giuste conclusioni.

Buona ricerca a tutti!