“Nel corso della nostra collaborazione, Synapta si è rivelato essere un partner fondamentale per quanto riguarda lo sviluppo e valorizzazione dei dati per le attività della Compagnia di San Paolo”: la testimonianza di Filippo Candela, data manager della Fondazione e referente del framework “CSP Data Hub”.

Quattordici dashboard, una per ciascuna delle Missioni operative, per analizzare in maniera immediata e fruibile gli open data disponibili al fine di identificare i bisogni, monitorare le azioni e valutare le conseguenze dei progetti sul territorio: così si potrebbe riassumere il progetto dei “Cruscotti Missione” realizzato dal team di Synapta per la Compagnia di San Paolo. Un progetto che rientra, come spiegato dal data manager della Fondazione Filippo Candela, all’interno della più ampia strategia “data-driven” inaugurata a partire dall’insediamento del presidente Francesco Profumo nel 2017, e che continua tuttora con l’obiettivo di fare della “data philanthropy” uno degli elementi distintivi nel futuro della Compagnia torinese.

Un approccio “pragmatico e concreto” agli open data: l’esempio di Compagnia di San Paolo

Da ormai quattro anni – racconta Filippo Candela, data manager nella storia di Compagnia di San Paolo – abbiamo investito in misura crescente sulla valorizzazione degli open data, per migliorare la nostra conoscenza dei bisogni del territorio e supportare la pianificazione strategica e l’operatività quotidiana dei colleghi che lavorano per la Compagnia. Su stimolo del nostro Segretario Generale, dopo una prima attività di scouting, denominata ‘Open Data per la Filantropia ”, abbiamo quindi individuato Synapta quale partner per realizzare il primo progetto strutturato in quest’ambito, sotto il segno del pragmatismo e della concretezza”.

Quattordici dashboard per monitorare problemi e soluzioni in base al raggiungimento degli SDG

In questo contesto, il team di Synapta ha inoltre realizzato per Compagnia di San Paolo una serie di sessioni di “design thinking” con l’obiettivo di far emergere le necessità di accesso e analisi dei dati da parte di tutti gli addetti delle singole Missioni della Fondazione. Un’attività che ha generato consapevolezza e attenzione nei confronti dell’importanza dei dati, quindi, prima di sfociare infine in quello che oggi è uno dei primi e più grandi progetti del framework “CSP Data Hub” di cui è responsabile Filippo Candela: i “Cruscotti Missione”, che come anticipato all’inizio dell’articolo, consistono in una serie di 14 dashboard facilmente consultabili da ogni addetto alle Missioni per monitorare da vicino i problemi e i bisogni del territorio e valutare le opportunità e le soluzioni disponibili, in base agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu.

Un esempio delle dashboard utilizzate nell’ambito dei Cruscotti Missione realizzati da Synapta per Fondazione Compagnia di San Paolo

Synapta un partner fondamentale nel percorso di Compagnia verso la ‘data philanthropy’”

La Compagnia di San Paolo ha chiuso il quadriennio 2017-2020 con un investimento rilevante dal punto di vista della raccolta e della valorizzazione degli open data, obiettivo per cui Synapta si è rivelato essere un partner fondamentale – prosegue Candela – Il progetto “Cruscotti Missione”, in questo senso, è un caso più unico che raro nel settore e rappresenta un esempio concreto del processo in atto volto a far diventare la Compagnia uno dei protagonisti nell’ambito della ‘data philanthropy” italiana, favorendo l’accesso e utilizzo condiviso dei dati nell’ottica del bene comune”. Non a caso, nel 2022 è previsto l’allargamento delle possibilità di accesso ai “Cruscotti Missione” da parte di tutta la cittadinanza interessata.

Come nasce e si sviluppa la cultura del dato all’interno di organizzazioni complesse

Dopo una prima fase di preparazione e formazione, quindi, l’utilizzo dei dati è diventato sempre più pervasivo all’interno di ogni attività della Compagnia di San Paolo: dal monitoraggio dei progetti alla valutazione dell’impatto, dalla reportistica alla comunicazione degli esiti dei bandi, al punto che nella primavera 2021 ha visto la luce per la prima volta il “CSP Data Hub”, framework interno di riferimento sia per quanto riguarda la condivisione dei progetti relativi ai dati sia per il loro accesso da parte dei colleghi della Fondazione. “In questi anni – conclude il responsabile – ho visto i miei colleghi acquisire una maggiore ‘cultura del dato’ il cui esito non era affatto scontato: questo è stato possibile grazie alla nascita di una vera e propria alleanza trasversale tra chi come me si occupa di analizzare e rendere accessibili i dati e coloro che dovranno utilizzarli nella loro attività quotidiana, attraverso l’utilizzo di strumenti come i “Cruscotti Missione” ma soprattutto a partire dalla disponibilità a venire incontro alle esigenze di ognuno dei soggetti coinvolti“.