Si parla spesso di Linked Open Data, di cosa sono e come possono essere utili agli enti culturali come biblioteche, archivi e musei, ma c’è di più. In senso pratico, vi siete mai chiesti ad esempio come possono i Linked Open Data divenire pratica sociale e/o un mezzo di apprendimento?

Per mettere in luce un altro aspetto del potenziale dei Linked Open Data oggi parliamo, riportando anche esempi di progetti realizzati, di come questa tecnica può essere utilizzata nella didattica per fiancheggiare le attività formative tradizionali.

Infatti, la pervasività delle nuove tecnologie ha spinto il MIUR a presentare nel 2015 il Piano Nazionale per la Scuola Digitale e ad introdurre la norma sui Curricula Digitali nel 2016 per guidare gli studenti nella gestione delle informazioni in questo momento di cambiamento.

Quali sono gli obiettivi e le competenze da sviluppare?

L’esigenza è quella di educare all’informazione, alla capacità di produrre e pubblicare, ricercare e valutare le informazioni (verificandone provenienza, attendibilità, completezza e qualità), imparando anche a riusare in modo consapevole i contenuti in relazione al diritto d’autore e alle licenze.

Gli Open Data arrivano a scuola: cosa prevede il MIUR

Nel contesto dei Curricula Digitali è stata inserita anche un’area tematica relativa a “big & Open Data” con l’obiettivo di:

  • educare al potenziale dei dati (Big data, open data, linked data) comprendo la differenza tra informazione e dato;
  • acquisire conoscenza relativamente ai concetti di metadatazione, interoperabilità e standard tecnici dei dati.

Come è possibile intervenire e che progetti sviluppare?

Questo tema è stato affrontato con vivo interesse al convegno “Strategie digitali per la scuola” durante il quale Luigi Catalani, coordinatore nazionale per scuola e università Wikimedia Italia – Associazione per la diffusione della conoscenza libera, ha fornito spunti interessanti ed esposto i progetti didattici realizzati.

L’esempio da cui partire è Wikipedia enciclopedia libera online che non deve risultare per i ragazzi solo una piattaforma da cui copiare informazioni, ma essere una palestra in cui imparare a:

  • produrre contenuti liberamente accessibili;
  • affinare le proprie abilità di scrittura e di sintesi;
  • collaborare per condividere e confrontare la propria conoscenza;
  • sviluppare il proprio senso critico nell’approccio ai contenuti divulgati in rete attraverso l’approfondimento e la verifica delle fonti;
  • comprendere il concetto di informazione estesa in contrapposizione al concetto di dato strutturato.

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Per comprendere quest’ultimo punto si può pensare a come estraiamo i dati da memorizzare quando studiamo su un testo mettendo in evidenza ad esempio date, nomi e luoghi; isolando questi dati dal contesto testuale e strutturandoli riusciamo anche a creare mappe concettuali e collegamenti.

Un esempio di attività da proporre per comprendere questa differenza tra informazione e dato e comprendere meglio il concetto di dati strutturati potrebbe essere quella di editing e ricerca su Wikidata, base di conoscenza libera.

Mentre Wikipedia, a un primo livello consente di collegare le informazioni relative ad argomenti affini, Wikidata consente di collegare tra loro i singoli concetti e di effettuare ricerche più specifiche.

Cosa si può realizzare?

Per spiegare nel dettaglio l’applicabilità della tecnologia Linked Open Data alla didattica riportiamo l’esempio del lavoro svolto su Wikidata dai ragazzi dell’alternanza scuola lavoro del liceo linguistico di Torino durante il workshop organizzato dall’Accademia delle Scienze di Torino per il festival Archivissima.accademia_scienze

Nella prima parte dell’incontro sono stati presentati i principi e i vantaggi dei Linked Open Data ai ragazzi, che hanno appreso il concetto di dati stutturati, di metadati e di ontologia, al fine di descrivere e organizzare le informazioni in un formato adatto all’interrogazione e all’interpretazione automatica delle macchine.

Nella seconda parte è stata descritta loro la piattaforma collaborativa Wikidata di cui hanno appreso le dinamiche principali per la ricerca di elementi già esistenti, per l’arricchimento e la creazione di nuovi, rispettandone la modalità, la struttura e l’ontologia specifica per il dominio.

Subito dopo essere stati introdotti al mondo di Wikidata, hanno avuto l’occasione di fare esperienza diretta e di confrontarsi con un nuovo approccio al mondo della conservazione, della ricerca e della fruizione dei materiali digitalizzati e in libero dominio a disposizione.il_ruwenzori

Infatti, ai partecipanti è stata fornita una lista CSV con i dati relativi ai libri disponibili sulla Teca digitale dell’Accademia delle Scienze di Torino, che precedentemente avevano digitalizzato acquisendo anche competenze base sui dati bibliografici necessari per la catalogazione.

L’attività prevedeva di:

  • confrontare e verificare i dati bibliografici riportati sul file e quelli della copia digitalizzata;
  • controllare su Wikidata l’esistenza di un elemento relativo al testo in questione;
  • integrare o creare un nuovo elemento con tutti i metadati bibliografici a disposizione, utilizzando le giuste proprietà (ad esempio collegando il testo all’autore, aggiungendo gli identificativi relativi al testo, eventuali fonti in cui è descritto e collegando l’elemento creato ai contenuti degli altri progetti fratelli, come Wikipedia e Wikisource, se disponibili).

Perché usare Wikidata

I dati gestiti in questo modo creano un contesto e dialogano tra loro permettendo di scoprire nuove relazioni.

Ad esempio, l’elemento relativo all’edizione di un testo è collegato all’elemento che ne descrive l’autore che a sua volta è legato a date, coordinate geografiche, luoghi o altre opere a cui è connesso che servono a completare il quadro iniziale da cui si era partiti.

Si tratta di una struttura a grafo dei dati da cui è possibile estrarre informazioni anche in modo più specifico attraverso il linguaggio SPARQL, grazie al quale si possono ottenere ad esempio:

Quali sono le edizioni degli autori che sono stati membri dell’Accademia delle Scienze di Torino?

Ispeziona query o visualizza il risultato.

Dove hanno studiato gli autori affiliati all’Accademia delle Scienze di Torino?

Ispeziona query o visualizza la mappa.

Riassumiamo così i vantaggi:

  • dati che dialogano;
  • dati liberamente fruibili;
  • collegamenti a fonti attendibili tramite Identificativo;
  • interrogando i dati collegati si ottengono informazioni di contesto più ampie.

Cosa cambia rispetto al metodo tradizionale

Si tratta di un metodo di apprendimento diverso rispetto al tradizionale, su Wikipedia non esistono correzioni rosse o blu dell’insegnante, ogni studente viene identificato come un utente che detiene la responsabilità sui contenuti consapevolmente inseriti, che devono essere attendibili e collegati ai contributi affini di altri utenti; ogni contenuto può essere visionato e modificato da altri utenti volontariamente in caso di informazione incompleta o errata: si condivide conoscenza e si cresce insieme “mettendo le mani in pasta”, partendo anche dagli errori, imparando ad individuarne e segnalarne uno là dove c’è.

Allo stesso tempo si tratta di un metodo diverso di fare ricerca che si spinge ben oltre la ricerca di informazioni attraverso keyword su un motore di ricerca; infatti, ad esempio interrogare basi di conoscenza strutturata, come Wikidata, consente incrociando i dati di esplorare contesti informativi più ampi, che con i costanti contributi della community si arricchiscono sempre di più nel tempo.

Proporre attività specifiche utilizzando le piattaforme descritte significa fornire ai ragazzi l’opportunità di sviluppare allo stesso tempo competenze informative per orientarsi tra la mole di informazione che ci circonda e competenze informatiche da applicare alle conoscenze umanistiche e scientifiche acquisite.

Per approfondire come interrogare Wikidata leggi l’articolo.

Per sapere di più sui progetti Wikimedia ecco alcuni articoli.