ENTEDipartimento di Studi Umanistici di UniTO
PROGETTO
Musical instrument and Sound Archives Collections
ARGOMENTO
PERIODO
2017 - 2021
ENTEDipartimento di Studi Umanistici di UniTO
PROGETTO
Musical instrument and Sound Archives Collections
ARGOMENTO
PERIODO
2017 - 2021
La collezione del Museo del Paesaggio Sonoro rappresenta una risorsa di grande interesse antropologico nel panorama museale italiano. Si tratta di strumenti musicali e oggetti sonori appartenenti alla cultura sonora e musicale di tradizione orale che forniscono una ricca panoramica del paesaggio sonoro di appartenenza (Riva presso Chieri e la provincia di Torino) e fanno emergere con chiarezza alcuni aspetti chiave della riflessione etnomusicologica: tecniche di costruzione, conoscenza dei materiali e delle loro potenzialità acustiche, meccanismi di generazione del suono, sono tutti temi che, essendo indissolubilmente legati alla cultura del luogo, suggeriscono un costante rimando a una cultura ancestrale del suono che anima ciascuno dei manufatti del Museo.
Il progetto SAMIC (Sound Archives and Musical Instrument Collections) dell’Università degli Studi di Torino ha lo scopo di valorizzare la collezione del Museo facendo un uso innovativo delle tecnologie digitali. Tra gli obiettivi prioritari c’è la definizione di un sistema di catalogazione interoperabile che, utilizzando le tecnologie Linked Data, consenta di accedere a vocabolari controllati condivisi e favorire il riuso e l’arricchimento dei dati del catalogo.
Il catalogo pregresso del Museo è costituito da 250 record in formato testuale compilati secondo il modello di descrizione elaborato da Febo Guizzi, fino al 2015 professore di Etnomusicologia dell’Università di Torino. Abbiamo collaborato con i ricercatori di UniTO alla definizione di un modello di descrizione degli strumenti musicali basato sulla scheda Guizzi e compatibile con il tracciato SM 4.0 dell’ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) e con quello adottato da MIMO (Musical Instrument Museums Online), progetto legato ad Europeana che pubblica i dati di diverse collezioni di strumenti musicali europee. Abbiamo quindi installato un’istanza del CMS open source Collective Access e la abbiamo configurata sulla base del nuovo data model.
Tra i numerosi vocabolari necessari ai fini della catalogazione, il progetto si è concentrato sulla Sistematica Hornbostel-Sachs, sistema di classificazione degli strumenti musicali ampiamente riconosciuto e impiegato dalla comunità scientifica. La Sistematica ha una struttura ad albero che può essere estesa sia per quanto riguarda il dominio (per descrivere nuovi strumenti per esempio) sia per aumentare il livello di dettaglio della descrizione. Abbiamo stabilito alcuni obiettivi di interoperabilità:
Abbiamo quindi caricato i termini della Sistematica Hornbostel-Sachs su Wikidata, effettuando anche una mappatura tra la revisione usata da MIMO e quella elaborata da Febo Guizzi. Un plugin di Collective Access consente a Collective Access di interrogare l’endpoint SPARQL di Wikidata: in fase di data entry chi cataloga può classificare lo strumento musicale accedendo alle entità di Wikidata direttamente dal back end di Collective Access.
Questo procedimento presenta due vantaggi immediati: l’interfaccia grafica di Wikidata abilita l’estensione della classificazione tramite un semplice edit manuale, e il vocabolario resta disponibile su una piattaforma stabile ed accessibile pubblicamente.
L’idea è quella di applicare il procedimento anche agli altri vocabolari controllati, e abbiamo pertanto esteso tale procedimento all’elenco dei materiali di costruzione e all’authority file. Aspiriamo infatti ad abilitare gli esperti di dominio a fare interlinking già durante la catalogazione, in modo da produrre un catalogo già arricchito dalle relazioni con altri dataset di tipo linked open data.
Le successive fasi di pubblicazione del catalogo potranno giovarsi della presenza di una rete di collegamenti verificata. In questo modo si abilita in origine l’integrazione con dati provenienti da fonti esterne: le query federate sono efficaci già da subito, senza dover ricorrere a costose e difficili operazioni di entity-matching a posteriori, e si possono quindi sfruttare immediatamente le potenzialità dei linked open data.
Attualmente il CMS è stato testato e utilizzato per la catalogazione di 250 strumenti. Il team di Collective Access ha accettato di integrare nel branch di sviluppo il plugin sviluppato per il collegamento a Wikidata, e che abbiamo distribuito con licenza open source.
Il prossimo step prevede che le schede catalografiche vengano estratte dal database di Collective Access e triplificate, ovvero caricate su un triplestore RDF. Le ontologie per la triplificazione seguiranno i modelli interoperabili adottati da altri progetti italiani che applicano le tecnologie Linked Data in ambito culturale: Synapta è early-adopter di ArCo (Architettura della Conoscenza), il progetto dell’ICCD che prevede il rilascio di un registro di ontologie per la rappresentazione dei beni culturali basato sul modello dei tracciati catalografici ministeriali. In questa fase stiamo testando le prime ontologie rilasciate da ArCo, e prevediamo di adottarle per la pubblicazione dei Linked Open Data del Museo del Paesaggio Sonoro.
Il triplestore RDF del Museo del Paesaggio Sonoro sarà il punto di partenza per successive iniziative di pubblicazione del catalogo (sito web del Museo e integrazione nelle piattaforme di MIMO e Europeana) che potranno raccogliere informazioni dagli endpoint di Wikidata e del MIBACT tramite query SPARQL federate.